Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 21 agosto 2007 La legge provinciale 5/96 stabilisce che «al fine di assicurare la salvaguardia dell'ambiente naturale e la prevenzione dell'inquinamento acustico», nei parchi sono vietati l'atterraggio, il decollo e il sorvolo a quota inferiore a 500 m dal suolo. A questa norma di carattere generale si applicano, ovviamente, delle eccezioni in occasioni di rilevante importanza – soccorso alpino, interventi di protezione civile, ricerca scientifica e poco altro – sulla base di autorizzazioni rilasciate dai competenti servizi della Provincia. Come segnalato con dovizia di particolari dal quotidiano “L’Adige” nell’edizione del 10 agosto scorso, nella sola giornata di domenica 8 luglio, i due elicotteri Ecureil della Provincia hanno effettuato 62 atterraggi nel cuore dell'Adamello. Voli andata e ritorno dal fondovalle per accompagnare a Passo Lobbia autorità ecclesiastiche e civili che dovevano presiedere e presenziare alla celebrazione eucaristica del pellegrinaggio dei giovani in Adamello, con relativa diretta televisiva. Voli per recuperare a fine giornata materiale e tecnici Rai. Ma non solo, parrebbe. Scrive l’Adige: “Nel dettaglio il 2 luglio sono stati effettuati 14 atterraggi per il trasporto di generatori corrente della Provincia e 7 per il trasporto di persone; il 4 luglio 11 atterraggi per i generatori e 2 per trasporto persone e materiali; il 5 luglio 13 atterraggi per trasporto materiale e tecnici Rai; il 6 luglio 36 atterraggi per trasporto materiale e tecnici Rai; il 7 luglio 21 atterraggi per trasporto tecnici Rai e l'11 luglio 18 atterraggi per trasporto al gancio per recupero dei generatori della Provincia. Tirando le somme, in sette giorni in cima alla Val Genova sono stati effettuati 184 atterraggi per un totale di ore 29.06' di volo (dato comprendente i trasferimenti per e dall'Adamello) e per una spesa - in base al dato fornito da Bortolotti - di 22 mila 698 euro”. Come è stato ricordato anche in un commento pubblicato il 13 agosto, “scendendo a valle in cordata il passaggio sopra le teste dell'elicottero in virata è preciso come un pendolo, ogni 1-2 minuti. A salire sul velivolo non sono solo le autorità, ma anche giovani con lo zaino appresso. Il sentimento non è di invidia o rabbia, ma di delusione: ma noi giovani non siamo capaci di andare al di là delle furbate di cui è pieno il mondo? Ma soprattutto: una tale occasione non dovrebbe spingere a farsi qualche domanda etica e morale in più? Dove è finito il piacere di vivere la montagna camminando con calma, chiacchierando e magari fermandosi spesso per ammirare il panorama? Tornati al rifugio Mandron terminano i «voli passeggeri» dell'elicottero….” Proprio un bell’esempio da dare ai giovani! Altro che rispetto della Natura! Altro che rispetto per chi fa fatica con le proprie gambe! Altro che rispetto per coloro che sono saliti prima di noi! Altro che rispetto per coloro – e per fortuna sono molti – che cercano ancora nella montagna il regno del silenzio ed il respiro dell’ambiente più puro! A prescindere dunque dal valore e dal significato del “pellegrinaggio” in Adamello e dall’effetto mediatico – e conseguentemente turistico – generato dalla diretta televisiva che ha proiettato ovunque le bellezze delle nostre montagne, rimane a dir poco scandaloso l’abuso dell’elicottero per una tale manifestazione. Ancora una volta il rispetto per l’ambiente e per gli alpinisti, proprio in un “tempio” come il ghiacciaio del Parco naturale Adamello-Brenta viene all’ultimo posto, superato dalla “necessità” di portare in vetta tecnici Rai (e passi), il celebrante la santa messa (e passi), qualche persona anziana o disabile altrimenti impossibilitata a salire (e passi….): ma nulla che giustifichi 184 atterraggi in un luogo dove sarebbe oggettivamente vietato atterrare, con un impiego di mezzi pubblici il cui utilizzo dovrebbe essere ben altro e con un uso distorto delle professionalità dei piloti ed uno sperpero di risorse pubbliche. E’ questo il pellegrinaggio dell’Adamello? Allora è meglio che si celebri la santa messa al Pian di Bedole, dove tutti possono arrivare a piedi o con i mezzi pubblici! Insomma, non interessa proprio a nessuno il mega impatto ambientale – inquinamento atmosferico, acustico, dell’acqua, dei rifiuti - derivante da simili manifestazioni di massa a 3100 metri su un ghiacciaio? Per ultimo, spiace rilevare il silenzio “ufficiale” degli amministratori del Parco naturale Adamello-Brenta. Che fa il paio con il silenzio (ovviamente anche in questo caso “ufficiale” perché altrimenti si potrebbe arrabbiare qualcuno a Trento…) sul collegamento Pinzolo-Campiglio, “spacciato” per “mobilità alternativa” una storiella che si può raccontare solo a persone totalmente incompetenti - ma che in realtà devasterà una delle aree più sensibili del Parco. Ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per sapere: 1. quante persone hanno trasportato gli elicotteri della Provincia di Trento in occasione della manifestazione dell’8 luglio 2007 al Passo della Lobbia; 2. se non ritenga eccessivo, nel cuore di un Parco naturale, l’utilizzo che si è fatto dell’elicottero; 3. quanto è costato alle casse della Provincia autonoma l’impiego dell’elicottero – oltre che dei piloti, dei tecnici di assistenza - in questa occasione; 4. quanto carburante è stato consumato dagli elicotteri della Provincia per i voli in questione e quali interventi sono stati adottati per ridurre i gas nocivi ed i rumori emessi dai velivoli; 5. se non ritenga doveroso impartire direttive più rigorose per l'impiego degli elicotteri provinciali nel caso di future manifestazioni di questo genere; 6. se non ritenga il caso di suggerire lo svolgimento di manifestazioni di questo genere a quote minori, lasciando alle quote più elevate solo eventi di minore impatto ambientale. Cons. prov. dott. Roberto Bombarda
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